I borghi della Capitanata dell’800
Torremaggiore. La Chiesa Madre e gli edifici adiacenti
Situata sulla cima di un colle, Torremaggiore ha visto il suo sviluppo in epoca medievale e presenta i suoi edifici più importanti di fronte alla Chiesa Madre con cinque vicoli paralleli di epoca medievale.
Nelle vicinanze di Torremaggiore si trova Castelfiorentino, il luogo dove sorgeva la domus dove il 13 dicembre del 1250 si spense l’imperatore Federico II di Svevia. Gli scavi effettuati hanno portato a pensare che Fiorentino fosse una sede importante vi era infatti una cattedrale, una zona urbana ed appunto la domus dell’imperatore.
Tra le architetture di interesse, vi è il Castello Ducale, costruito intorno ad una preesistente torre normanna ed ampliato nel corso dei secoli; le forme rinascimentali sono riconducibili ai duchi di Sangro. Lungo il perimetro della cinta muraria vi sono sei torri di cui quattro circolari e due quadrate, una delle due torri quadrate, quella centrale è la torre normanna che ha dato origine al castello. All’interno del castello è allestito il Museo civico Giacomo Negri, dove sono esposte alcune opere dell’artista locale donate dalla famiglia; in quello che un tempo era il corpo di guardia invece vi è la mostra archeologica dei reperti provenienti da Fiorentino. Il castello è stato dichiarato monumento nazionale nel 1902.
La Chiesa Matrice di San Nicola fu costruita nel XIII secolo e distrutta dal violento terremoto che colpì Torremaggiore nel 1627, riaperta al culto pochi anni dopo è l’unica chiesa cittadina a tre navate; di notevole interesse il coro ligneo e le cappelle laterali.
Gli abitanti di Torremaggiore sono molto legati al culto della Madonna della Fontana, ad lei è dedicata la Chiesa omonima ed entrambe devono il nome ad una fontana monumentale fatta costruire dai monaci benedettini nei pressi del primo nucleo dell’attuale chiesa nel X secolo. La chiesa ha cambiato più volte il suo aspetto prendendo forme neo romaniche con i lavori di ampliamento svolti nel 1916.

San Severo e la Cattedrale dedicata all’Assunta
San Severo è nota soprattutto per la produzione di vino Doc. Ha origini antichissime risalenti al paleolitico. Merita una visita la sua Cattedrale dedicata all’Assunta. Ha ottenuto nel 2006 il riconoscimento di città d’arte e tre chiese sono state dichiarate monumento nazionale.
Se i primi insediamenti sono sorti in età antica, San Severo si è sviluppata ed ha acquisito importanza tanto da diventare capoluogo di Capitanata e Molise nel medioevo; a questo periodo risale l’impianto viario del centro storico, costituito oggi prevalentemente da edifici di età barocca.
La chiesa più antica di San Severo è la Chiesa di San Severino abate, risalente all’XI secolo. Il fianco destro ha conservato lo stile romanico originario mentre il resto dopo il terremoto che nel 1627 le arrecò gravi danni, ha assunto forme barocche. I dipinti e gli altari risalgono al periodo a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo.
La Cattedrale, risalente anch’essa all’XI secolo è dedicata a Santa Maria Assunta, dalla sua edificazione numerose sono state le ristrutturazioni e gli ampliamenti. L’interno era inizialmente a navata unica ma nel 1580 le furono affiancate le navate laterali. Lungo le navate laterali vi sono 10 cappelle minori, riccamente ornate da quadri e sculture barocche, maestoso è il pulpito anch’esso di forme barocche.
All’interno del settecentesco monastero francescano è allestito il MAT – Museo dell’Alto Tavoliere, comprendente numerosi reperti archeologici ed una pinacoteca. La collezione archeologica comprende reperti che coprono un arco temporale che va dal paleolitico al tardo antico. All’interno della pinacoteca invece sono esposte 37 opere dell’artista locale Luigi Schingo.
Il vino prodotto nelle campagne sanseveresi è stato il primo in Puglia ad ottenere nel 1968 la Denominazione di Origine Controllata (DOC) con tre vini: il bianco, lo spumante bianco ed il rosso.

Lucera. Anfiteatro romano e fortezza svevo-angioina
Federico II concentrò a Lucera quegli arabi che in Sicilia stavano creando disordini, la comunità musulmana divenne motore dell’economia locale e fu talmente fedele all’imperatore che quest’ultimo decise di costituire qui la Guardia del Corpo Reale.
Le origini della città sono molto remote, i primi insediamenti risalgono al III millennio a.C., fu città dauna e successivamente romana. Nella periferia est della città si trova l’anfiteatro romano, che, con la sua capienza di 18000 spettatori, rappresenta la più importante testimonianza di epoca romana della regione.
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Sulla sommità del colle Albano, sul luogo dove si svilupparono i primi insediamenti nel neolitico, si trovano, in posizione dominante le rovine della Fortezza svevo-angioina. La fortezza ha una cinta muraria di quasi un chilometro ed è a forma pentagonale. Lungo il perimetro vi sono numerose torri, all’interno del recinto è possibile vedere i resti del palazzo di Federico II e le fondamenta di un’antica chiesa.
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Nel cuore del centro storico di Lucera, si trova la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1300 da Carlo II d’Angiò all’indomani della caduta della colonia saracena ed alla distruzione delle moschee; è uno dei più intatti esempi di gotico angioino presenti nel sud Italia. L’interno è a croce latina a tre navate ed è ricco di dipinti e statue, all’ingresso, nella navata di sinistra c’è il battistero risalente al XV secolo; molto interessante il coro ligneo, e l’altare all’interno del presbiterio è costituito da una lastra proveniente da Castel Fiorentino; la lastra, si dice costituisse il tavolo di Federico II.
In piazza tribunale si trovano due importanti edifici: il Palazzo di Giustizia ed il Santuario di San Francesco. Il tribunale è stato costruito nel XVIII secolo utilizzando materiali prelevati dalla fortezza, numerosi edifici dell’epoca furono costruiti in questa maniera, all’interno vi è una bella scala settecentesca. Il Santuario di San Francesco Antonio Fasani era in origine intitolato a S. Francesco d’Assisi, ed è coevo alla cattedrale, anch’esso infatti fu costruito successivamente alla sconfitta dei saraceni. I materiali di costruzione della chiesa provengono in parte dall’anfiteatro romano, la facciata è molto semplice e spicca il portale a baldacchino. L’interno è a navata unica e lungo le pareti vi sono numerosi altari barocchi, sotto l’altare maggiore c’è il sepolcro di San Francesco Antonio Fasani, il santo nato a Lucera
Nel settecentesco Palazzo Nicastri è allestito il Museo Civico Giuseppe Fiorelli, nel quale sono esposti numerosi reperti ritrovati sul territorio cittadino, è organizzato in sezioni, queste sono: la sezione epigrafica, quella preistorica e quella medievale; all’interno del museo sono inoltre esposti anche arredi e suppellettili appartenuti alla famiglia Nicastri.

Foggia ed il centro storico con palazzi nobiliari e chiese
Edifici barocchi e neoclassici, stimoli museali contemporanei, antichi luoghi di culto e architettura fascista. Foggia è legata alla devozione mariana e al culto della vita all’aperto della sua gente ospitale. I ristoranti e i locali del centro storico animano la movida della città.
Nonostante il terremoto che nel 1731 portò distruzione ed i bombardamenti alleati che provocarono circa 20.000 vittime, Foggia ha tuttora un bel centro storico con palazzi nobiliari e chiese.
Chiese
La Cattedrale è di costruzione normanna e fu edificata nel 1172; ha subito numerosi restauri dovuti agli eventi che si sono succeduti nei secoli. La parte inferiore della facciata fa parte della costruzione originaria, l’interno è a croce latina ad unica navata. Alla destra del presbiterio, vi è la Cappella dell’Icona Vetere nella quale si conserva l’icona bizantina della Madonna nicopeia il cui ritrovamento pare sia alla base della nascita della città di Foggia.
Sul centrale corso Garibaldi, si trovano alcuni esempi di architettura fascista, il Palazzo del Podestà a forma di M come l’iniziale di Mussolini che attualmente è il Municipio; il Palazzo del Governo che attualmente ospita la Prefettura. Sempre su corso Garibaldi c’è il settecentesco Palazzo della Dogana delle pecore, questa fu istituita dagli aragonesi nel 1447 per ricavare una rendita dal passaggio delle greggi che dall’Abruzzo si recavano nel Tavoliere. Il Palazzo della dogana ospita attualmente la sede delle Provincia e la Galleria Provinciale di Arte Moderna e Contemporanea, nella quale sono esposte opere di artisti locali del 800 – 900 ed alcune opere di artisti internazionali. Alle spalle del quartiere settecentesco, nelle sale di un ex mercato è allestita la Civica Pinacoteca 9cento con opere di artisti locali ed opere del Guttuso, Cavalli, Levi ed altri artisti italiani del secondo dopoguerra.
Probabilmente il più importante monumento cittadino, a pochi metri dalla cattedrale, Palazzo Arpi ospita il Museo Civico. Palazzo Arpi fu costruito sui resti di un’antica residenza imperiale voluta da Federico II di Svevia, di questa restano ben poche testimonianze: una lapide ed un arco poggiato su due aquile. Il museo comprende una sezione archeologica, una pinacoteca, una sezione etnografica ed una dedicata alla storia locale.

Minervino Murge, antico Balcone di Puglia
Minervino offre uno dei più begli affacci sull’altopiano delle Murge, dai suoi 429 metri di altezza, è possibile far spaziare lo sguardo ed apprezzare il duro paesaggio murgiano. Per questa sua prerogariva Minervino murge è conosciuta come il “Balcone di Puglia”.
Il quartiere più antico di Minervino è chiamato “scesciola”, è di epoca medievale ed ha mantenuto le caratteristiche architettoniche originali. Il quartiere si è espanso in maniera spontanea ed è caratterizzato da un intricato sistema di strette strade con le case abbarbicate sulle pendici della collina.
Pur essendo stata distrutta più volte nel corso dei secoli, la storia di Minervino Murge ha inizio tra l’VIII ed il VII secolo a.C. A testimoniare questa lunga storia vi sono i reperti esposti all’interno del museo archeologico, qui sono esposte armi, vasi ed utensili risalenti al primo millennio prima di Cristo.
Il museo archeologico è ospitato all’interno del castello, una costruzione difensiva di origine normanna. Nel 1600 il castello subì una serie di pesanti modifiche tanto da essere trasformato in una lussuosa dimora.
Numerose sono le chiese di pregio a Minervino. La cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta e fu consacrata agli inizi del XVII secolo sopra la precedente chiesa di origine normanna. All’ingresso ha tre portali e su uno di questi vi è posta una natività di origine medievale, probabilmente proveniente dalla precedente costruzione.
Il santuario della Madonna del Sabato è dedicato alla protettrice della città di Minervino. Fu edificato nel XII secolo su di una grotta basiliana al cui interno vi era un affresco di una vergine con bambino. Molto probabilmente il culto verso la madonna del sabato è stato introdotto a minervino dai pastori transumanti provenienti dal Molise. L’immagine rappresentata all’interno della grotta è molto simile alla Madonna delle grazie a cui molte comunità di pastori erano devoti.
A Minervino è molto forte il culto micaelico, fuori dal centro abitato, al termine di una lama (un canale di origine carsica), si trova la chiesa – grotta di S. Michele. Le prime informazioni documentate di questa chiesa risalgono all’anno 1000, queste sono reperibili su di una pergamena conservata nell’abazia di Montecassino. Si pensa che l’uso della grotta a fini religiosi vada indietro nel tempo al periodo paleocristiano.
Scopri di più su: Grotta di San Michele, il culto micaelico di Minervino Murge
Una stranezza è la presenza di un faro, il monumento eretto in epoca fascista a memoria dei caduti, dopo la caduta del regime fu privato dei fasci littori e dedicato ai caduti di tutte le guerre. La struttura è alta 32 metri e fino a qualche tempo fa proiettava un fascio luminoso visibile fino ad 80 chilometri di distanza.
Il comune di Minervino fa parte del parco dell’Alta Murgia.

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